tratto da Wikipedia
“Per “Le ninfee” si intende un ciclo di circa 250 dipinti, compiuto dal pittore impressionista francese Claude Monet. Le opere descrivono artisticamente il giardino dell’autore, situato a Giverny, e occuparono sostanzialmente gli ultimi trent’anni della produzione dell’artista. Molti di questi dipinti furono creati nonostante il pittore fosse stato colpito da cataratta.Negli ultimi anni della propria vita, Monet si dedica esclusivamente alla realizzazione di una lunga serie di quadri che raffigurano i fiori presenti nel giardino della sua tenuta di Giverny.
Nella sua tenuta vicina ad un affluente della Senna, nei primi anni ’80, Monet inizia ad allestire, accanto alla vecchia casa colonica, un giardino di diretta ispirazione giapponese, con un ponte ed uno stagno con ninfee,rose, iris, tulipani, campanule, gladioli, fiori e piante esotiche, glicini e salici piangenti sono solo alcune delle tante specie vegetali che fanno da cornice allo stagno in cui si trovano ninfee e giochi d’acqua.In questo piccolo paradiso privato, Monet trascorse il resto della sua vita dipingendo questi fiori bianchi fluttuanti sulla superficie dell’acqua, in uno stile che si anticipa soluzioni quasi “astratte” della pittura successiva, creando delle vere e proprie sensazioni visive. Il primo gruppo di tele dedicate alle ninfee è stato eseguito tra il 1899 e il 1904. Dal 1914 in poi ne riprende il tema apportando significative modifiche adottando, tra l’altro, un punto di vista più ravvicinato al punto che non si vedano più il ponte giapponese né le sponde del laghetto. Nelle ultime opere intitolate “Le Ninfee. Serie di paesaggi acquatici” del 1909, l’occhio del maestro impressionista viene assorbito completamente dal vibrante gioco di colori che questi fiori, insieme con il cielo, creano sulla superficie dell’acqua, la quale diviene soggetto dominante quasi assoluto.






