di Giuseppe Ardizzone
In una giornata improvvisamente sottratta al solleone torrido d’agosto e resa più piacevole da un’aria leggermente più fresca, ci dedichiamo alla visita di uno dei più importanti musei ospitati dalla capitale: la Galleria Borghese.
Posta all’interno dell’omonima Villa, la Galleria e la collezione che vi viene esposta furono avviate a partire dal 1607 per volere del cardinale Scipione Caffarelli Borghese (1577-1633) che intraprese una sistematica acquisizione di opere d’arte che diventò presto una delle più importanti dell’epoca.
Vi erano dipinti di Caravaggio, di Tiziano e di Raffaello mentre la collezione di sculture antiche, era andata costantemente arricchendosi.
Successivamente, dal 1615 al 1623 il giovane Gian Lorenzo Bernini eseguì i gruppi scultorei, ancora oggi conservati nel Museo e posti al centro di ogni sala : l’Enea e Anchise, il Ratto di Proserpina, il David, l’Apollo e Dafne.
La collezione oggi comprende moltissimi autori. Oltre a quelli citati si possono vedere opere di Anonello da Messina , Antonio Canova, Correggio , Domenichino, Rubens e tanti altri ancora
Le opere sono esposte nelle 20 sale affrescate che, insieme con il portico e il Salone di ingresso, costituiscono gli ambienti del Museo aperti al pubblico.
Dopo circa due ore di visita, lasciamo la Galleria e c’inoltriamo per i viali ombreggiati dagli alberi di Villa Borghese e restiamo particolarmente colpiti dalla bellezza del laghetto.