Versione aggiornata

Qual è il vero nodo del contendere nel dibattito attuale?
Da una parte, Italia, Spagna e la maggior parte dei Paesi dell’Eurogruppo sono per l’emissione di eurobond per finanziare i costi dell’emergenza attuale. Dall’altra parte, i falchi tedeschi ed olandesi vorrebbero utilizzare la fattispecie finora prevalente prevista dal Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) [o in inglese European Stability Mechanism (ESM)]: ossia, un finanziamento condizionale, soggetto ad un programma di “aggiustamento macroeconomico” improntato al neoliberismo – con il solito arsenale fallimentare fatto di tagli alla spesa pubblica (in particolare pensioni, prestazioni sociali e stipendi dei dipendenti pubblici), e privatizzazioni e ricapitalizzazioni in favore del grande capitale e delle grandi banche – del tipo adottato in Grecia.
Insomma, vorrebbero imporci un accordo neoliberista ed inefficiente a condizioni umilianti (e per questo molti da noi considerano l’utilizzo del MES uno stigma che richiama la sua applicazione alla Grecia). Questo aspetto va assolutamente combattuto. Non però abolendo il MES – che significa scambiare una declinazione neoliberista di un suo strumento di intervento per il tutto – ma trasformandolo in un’istituzione per un’economia progressista e solidale.
In questo contesto è importante ricordare che il MES possiede un ampio ventaglio di strumenti per immettere liquidità nel sistema dai quali può essere eliminata (o portata ad un livello molto light) la condizionalità. Come appare dal link, quasi nessuno di questi strumenti è stato utilizzato. Cosa aspettiamo per utilizzarli – insieme agli altri stati membri, perché tutti ne hanno bisogno in questa fase – ovviamente in modo responsabile, seguendo un approccio non neoliberista ma post-Keynesiano? In effetti, l’ostacolo è di natura psicologica e culturale. Vi è una sorta di “rimozione collettiva” delle potenzialità di questa istituzione, una sorta di inibizione inconscia ad utilizzarle. Ad esempio, perché non chiediamo che la BCE ed il MES perseguano, come la Fed, non solo l’obiettivo della stabilità dei prezzi ma anche quello della piena occupazione?
Il MES è importante perché costituisce una sorta di branca operativa della BCE, avvicinando così le loro prerogative a quelle di una banca centrale a tutti gli effetti. In questo contesto il MES costituisce quindi una strada alternativa – e forse anche migliore – rispetto all’emissione di eurobond. Ad esempio, il MES può emettere bond ordinari oppure può procedere, anche in raccordo con la BCE, ad un Quantitative Easing ad oltranza. Vi è una quantità gigantesca di titoli a cui attingere – ad esempio, oltre i titoli del debito pubblico, i mutual funds ed i bank assets in generale – ed arriviamo tranquilli al 2050. La moneta non manca mai se non si vuole farla mancare. Il vero ostacolo è la scarsità artificiale creata dal super-io psicoanalitico.
Interessante osservare che nella impressionante impennata della finanziarizzazione degli ultimi decenni siamo pure tra i più sobri: ad esempio, nei mutual funds 16% contro 8000% del Lussemburgo!

Arturo Hermann, Primo ricercatore Istat, le opinioni espresse impegnano solo l’autore.

https://www.esm.europa.eu/assistance/lending-toolkit…https://www.theglobaleconomy.com/rankings/mutual_fund_assets/
.https://www.theglobaleconomy.com/rankings/bank_assets_GDP/