di Giuseppe Ardizzone
L’aereo continuava a sorvolare l’Atlantico; ma, già nel video davanti al mio posto potevo vedere che la sua traiettoria puntava su Cuba.
Erano passate dodici ore dalla partenza!. Era il viaggio più lungo che avessi mai fatto e lo aspettavo da tanto tempo! Ricordo che dei miei cari compagni di studio universitario mi avevano invitato a passare un’estate a Cuba e visitare anche l’Isla de la Juventud. Io non potevo andare : non avevo nessuna disponibilità finanziaria per un viaggio del genere e mi era rimasto sempre il desiderio di visitarla un giorno . Presto o tardi! Adesso ero lì, sull’aereo che stava atterrando a Santiago

Eravamo arrivati a Cuba, sul Mar dei Caraibi : un mare che bagna tante isole e le cui onde sono state solcate da tanti navigatori e pirati.
Santiago è la seconda città di Cuba per importanza e ne è stata anche la capitale fondata nel 1515 dal conquistatore spagnolo Diego Velasquez.
Sbrigate le prime formalità, ci dirigiamo verso l’albergo che ci accoglie con la sua aria elegante e coloniale


La sua vicinanza al centro della città ed al Parco Cespedes ci permette , posati i bagagli , di dare un primo sguardo alla città.


Mi colpiscono subito i colori pastello di molti palazzi e la variopinta presenza di tante persone di tutte le razze che passeggiano tranquillamente per le strade.
In passato, Santiago fu uno dei porti dell’America Centrale in cui sbarcarono migliaia di schiavi provenienti dall’Africa e le loro tradizioni e la loro cultura si sono fuse con quelle precedenti dominate dalla colonizzazione spagnola.
Subito dopo, ecco l’immagine classica di una automobile americana degli anni cinquanta .

Moltissime di queste auto furono abbandonate dai facoltosi turisti americani durante il periodo della rivoluzione cubana ed oggi costituiscono un bene prezioso per molti cubani che utilizzano le auto , prese in affitto dallo Stato, per trasportare in giro i turisti con ottimi guadagni .
L’indomani, la prima meta è costituita dal Parco Cespedes e la vicina Catedral de Nuestra Senora de la Asuncion .

Superiamo lo spazio del parco ed entriamo nella Catedral che ha dei caratteri di semplice bellezza

Dopo aver osservato le navate della Catedral, decidiamo di esplorare le ripide scale del campanile per salire su in alto e godere del panorama della città



Tutto molto bello!
Scendiamo in strada e diamo un’ultima occhiata agli spazi del Parco Cespedes prospicienti la Catedral prima di andare via e dirigerci verso la visita del Castillo de San Pedro de la Roca del Morro, dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità nel 1997.

Prima di muoverci ,all’incrocio con la strada principale, c’imbattiamo in uno dei veicoli di trasporto pubblico classici di Cuba

E adesso via verso il Castillo.
Costruito nel 1638 il Castillo rappresentava la più completa ed efficace protezione della Baia di Santiago de Cuba ed ancora oggi rimane una delle fortificazioni dell’epoca meglio conservate .



Lasciato il promontorio del Morro su cui sorge il Castillo ci dirigiamo verso il Cementerio di Santa Ifigenia dove sono sepolte alcune delle personalità più importanti della storia cubana fra cui Carlos Manuel de Cespedes Jose Marti, Jose Maceo, Mariana Grajales ( la madre della patria) e Fidel Castro.

Non molto distante troviamo la Plaza de la Revolucion , uno grande spazio monumentale all’interno di cui
Si può ammirare la figura a cavallo del generale maggiore Antonio Maceo, il recinto della fiamma eterna , una grande scalinata , l’immagine di Fidel Castro.


Nel corso della visita alla città è piacevole perdersi per le sue strade e i suoi edifici camminando fra le persone vivaci e piacevoli . Spesso la musica aleggia nell’aria, diffondendo i suoi motivi ed il suo ritmo e coinvolgendo i passanti . In un quartiere popolare abbiamo anche potuto vedere dei bambini che, guidati da un allenatore, usavano la corsa sulla scalinata come allenamento sportivo.


Mentre i cani randagi riposano tranquilli sulla strada

Le giornate scorrono lente e piacevoli.
La luce del tramonto rende magica l’atmosfera della città e sembra salutare la fine della nostra visita.

Santiago …… te quiero
