di Paolo Ercolani
Quindi ci siamo. Da domani potremo ricominciare, seppure gradualmente, ad allargare le maglie della nostra vita. Senza ignorare il sentimento indispensabile della paura, ma anzi essendo consapevoli e responsabili del fatto che ancora non c’è alcun vaccino, nessuna cura. Siamo tutti ancora esposti al virus, e tutti potenziali suoi alleati nel colpire altre persone.
Da domani, insomma, armati della necessaria paura e dell’auspicabile responsabilità, proveremo a iniziare la nuova strada che potrà condurci verso la via d’uscita.
Contemporaneamente, però, leggo di una nota giornalista italiana che viene fatta oggetto di insulti e derisione per via del suo look ritenuto inadeguato ad apparire in televisione. Questo il punto: inadeguato ad apparire.
Eppure, se c’è una lezione, fra le tante, che dovremmo aver imparato da questa emergenza, è proprio quella di abbandonare la cultura dell’apparenza, il culto frivolo e offensivo dell’immagine, testimoniato dai troppi social in cui le persone hanno imparato al meglio come ritoccare il proprio apparire pur di non curarsi del proprio essere.
Al di là del rispetto dovuto a ciascuno e della condanna di ogni forma di derisione o offesa personale, io credo che non ce ne dovrebbe importare proprio nulla di come uno appare.
Ancora di più oggi. Non ce ne deve fregare un bel niente di con chi la gente va a letto, di quale dio prega o non prega, di come si veste o si concia, di come appare.
Mai come oggi abbiamo bisogno della sostanza. Di donne e uomini che abbiano competenze, responsabilità, trasparenza e idee per il futuro.
Sì, il futuro. Perché qualunque cosa succederà, non usciremo da alcuna emergenza sociale né da alcuna pandemia se non avremo sconfitto il virus del pregiudizio, del dileggio della vita altrui e della pandemenza.
Nella foto sottostante il modo dolce e spiritoso in cui una coppia ha festeggiato in questi giorni la nascita del proprio figlio. Perché la vita va avanti anche quando aleggia la morte. Perché se il
il tempo vola, talvolta possiamo riuscire a essere i piloti di quel volo…