di Giuseppe Ardizzone

Al suo esordio nella regia Fabio De Luigi ci parla nel suo film ” Tiramisù” (2016) della vita , delle difficoltà, delle speranze e delle ansie di una coppia appartenente a quella generazione nata e cresciuta con alle spalle gli anni della contestazione studentesca ed all’interno dell’affermazione dello spirito liberista ed individualista degli anni 80/90.
Tutto questo si ripercuote nella vita della coppia, degli amici e parenti che frequentano. Da un lato essi mantengono il desiderio di autenticità e dei buoni valori e sentimenti; tuttavia, contemporaneamente si sentono dei possibili perdenti rispetto ad un mondo in cui prevale il ” principio di prestazione” e l’affermarsi, grazie anche a comportamenti non del tutto regolari.
Quella che è , tuttavia, la vera forza di Antonio ( interpretato dallo stesso Fabio De Luigi) è l’amore e la stima della moglie Aurora ( una splendida Vittoria Puccini), la sua capacità, la sua dolcezza, ma anche la forza dei suoi valori. Metaforicamente tutto questo viene rappresentato dalla sua abilità nella preparazione del dolce “Tiramisù” che aprirà ad Antonio mille porte nel suo lavoro e la farà sempre apprezzare come persona .
Nel suo fim Fabio De Luigi ci consegna un messaggio : Il continuo rincorrere il successo a tutti i costi ,facendo dipendere da questo la propria autostima è una medaglia con due facce. Così come sei andato su, nello stesso tempo, hai costruito le premesse per ritrovarti improvvisamente a terra e solo. Dovrai, a quel punto ,ritrovare te stesso attraverso un lungo ed intenso bagno di umiltà e di semplicità per sperare di ricomporre anche i rapporti personali più importanti, come quello andato in crisi fra Antonio e Aurora
Fabio De Luigi ,al suo esordio nella regia, ha scritto anche il soggetto di questo film e ne ha curato la sceneggiatura.
Impostando il racconto secondo i canoni della commedia , è riuscito ad utilizzare la sua capacità umoristica , trasportandoci lievemente e gradevolmente all’interno di questa storia , accompagnato dalla bella e luminosa presenza di Vittoria Puccini. Fa piacere ancora rivedere in due ruoli marginali ,ma non troppo, due colonne della recitazione italiana come Pippo Franco ( nel ruolo del pediatra Galbiati) e Orso Maria Guerrini ( in quello del Presidente della società dove lavora Antonio )