di Giovanni De Sio Cesari (Pubblicato  in Quaderni Europei)

Cosa è

L idea che (quasi) ogni avvenimento della  storia dipenda da oscuri complotti di oscuri personaggi che nell’oscuro di segrete stanze  si accordano per oscuri fini è molto diffusa a livello popolare.

Per comprendere il motivo di tale diffusione farei un paragone:  Quando non si conoscevano  le cause delle malattie si dava la colpa ai malefici, alle fatture, agli untori; ma, quando la medicina ha spiegato le cause delle  malattie, tutte queste idee sono scomparse non tanto perché false ma perché inutili,  in quanto c’è già una spiegazione  del tutto  convincente ed evidente data dai medici.

 Analogamente, il complottismo attira le menti semplici ( per usare un eufemismo), non in grado di comprendere la grande complessità della  storia e che trovano quindi una semplice, facile spiegazione in un qualche complotto : nessuno storico però è complottista come nessun medico  crede che una malattia  dipenda  da qualche maleficio.

Per fare un esempio del momento : nella rete  ha cominciato  a diffondersi il sospetto,  anzi la  certezza, che lo scontro turco curdi  in Siria  sia dovuto a strani complotti. Ma   chi conosce la pace di Sevres, la guerra greco turca, il trattato di Losanna e più in generale il patto fra francesi e inglesi per dividersi il M-O_ e soprattutto, a mio parere, l’irruzione in MO del concetto di stato nazione, si spiega benissimo lo scontro turco curdo. Mica c’è bisogno di un complotto!

Analogamente, per un esempio più generale,  il terrorismo islamico viene fatto risalire a non ben precisati complotti americani, cosi che, addirittura, l’ 11 settembre  sarebbe stato un auto-attacco  e ancora poco fa  si dubitava non solo della morte del califfo Al Bagdadi ,ma addirittura della sua esistenza.

A riprova poi dell’assurdità delle tesi complottiste rilevo come la CIA  non riuscì nemmeno a far finta di aver trovato una qualche arma di sterminio di massa in Iraq , cosa che io veramente  ritenevo del tutto ovvio e semplice. Quelli che avrebbero organizzato addirittura il  9/11 non sarebbero stati capaci di portare una qualche arma nucleare in Iraq : un’assurdità .In realtà, il ruolo della CIA è enfatizzato per opposte ragioni sia dai sostenitori che  dagli avversari : gli insuccessi sono clamorosi, continui,  direi quasi  la regola.

I problemi del M.O sono molto complessi, c’è un conflitto di tutti contro tutti per infinite ragioni molte delle quali noi occidentali stentiamo a capire, tanto sono lontane dalla nostra mentalità moderna. Se vogliamo capirci qualcosa,  non dobbiamo interpretare gli avvenimenti con le nostre categorie mentali, ma cercare di capire quelle del M.O. allo stesso modo che non possiamo capire le crociate e le contese cristologiche con la mentalità laica e tollerante del presente.

Chi conosce un pò di storia si rende  conto che i conflitti nel Medio Oriente non  possono essere nati da complotti americani perché  essi c’erano molto prima che gli USA stessi esistessero: sciiti e sunniti  sono in conflitto dai tempi della successione di Maometto, i crociati conquistarono Gerusalemme perché gli islamici erano in conflitto perpetuo fra di loro, i Wahabiti  risalgono al 700  e cosi via.

Con il richiamo  a oscuri complotti di potenti,  si sfugge  ad un’analisi di quelle cause che sono  poi cosi chiare, visto  che  gli attentati partono da quell’aria culturale .

Il  complottismo dei cattivi americani  sarebbe  all’origine di ogni male; come se il male non fosse esistito sempre nel mondo anche quando l’ America non esisteva ancora.

  Accanto ai cattivi americani si prendono  in parallelo e/o in combutta con essi altri enti: circoli finanziari ,  gli ebrei, la massoneria.  Soffermiamoci un  momento su quest’ultima .

 La massoneria non è una associazione delinquenziale come la mafia, ma un’illustre e antica organizzazione che persegue nobili fini come la fratellanza, l’uguaglianza e la libertà. Può essere accaduto che qualche loggia si sia trasformata, perseguendo fini di interesse personali degli iscritti ( la famosa loggia di Gelli, credo però molto sopravvalutata). Accade in ogni organizzazione, dai sindacati alle associazioni religiose, alle Ong , agli enti culturali. Il fatto che si è iscritti alla massoneria non è di per se un fatto negativo.
Ma c’è qualche complottista  che fa appartenere alla massoneria addirittura un Papa come Giovanni XXIII e personaggi assolutamente al di fuori dell’area culturale di appartenenza come addirittura Erdogan e il califfo Al Bagdadi ( è stato detto con serietà, per quanto incredibile possa sembrare )

I complotti

Con questo non si vuol dire che i complotti non esistono: esistono e tanti; ma i complotti, gli accordi segreti,  anche quando  ci sono, hanno una effetto marginale. Se dobbiamo capire perché certi movimenti avanzano e i partiti  tradizionali arretrano, dobbiamo trovare la cause  politiche, economiche generali . Tenuto presente anche che si tratta  di un fenomeno che attraversa tutto l Occidente, si possono prospettare tante ipotesi.

Ma se Berlusconi o Casaleggio hanno avuto i propri momenti  di  successo, è avvenuto perché hanno interpretato certe esigenze  popolari diffuse. Anche se avessero agito per difendere propri interessi personali, questo resterebbe un fatto marginale. Anche Alessandro Magno e Cesare hanno agito per smodata ambizione personale, ma se la loro opera  è rimasta nei secoli è perché interpretarono grandi movimenti storici . 

Quando si parla dei cosiddetti poteri forti non bisogna pensare a una specie di complottisti che nell’ombra meditano come fare il male della gente ( una specie di mister Burns nei Simpson ). Se sono forti è perché incarnano e guidano esigenze forti. Si combattono non distruggendoli o smascherandoli, ma contrapponendo ad essi altre soluzioni forti e realistiche che daranno origini a poteri forti diversi.

Bisogna anche chiarire cosa s’ intende  per complotto.  In senso generale, i politici  devono  aggregare il consenso popolare.  Non sempre  o direi quasi mai il comune cittadino comprende la realtà della  politica per cui occorre dire cose diverse da quelle che veramente si pensa di fare: si definisce propaganda politica.

  Facciamo qualche  esempio.

L’ invasione dell’Iraq  fu motivato dall’esistenza di armi di sterminio di massa che avrebbe posseduto  Saddam.  Rilevare che la vera ragione dell’intervento in Iraq  era la convinzione che solo la democrazia avrebbe potuto tagliare alla radice il terrorismo, era prendere atto di quello che Bush apertamente e chiaramente affermava: non c’entra il complottismo  che invece affermava, ad esempio, che un Bin Laden era manovrato dalla CIA, che il terrorismo era una invenzione USA e cose del genere.

Certamente Cavour fece finta  di non sapere della partenza da Quarto, di non appoggiare i Garibaldini   e poi, con la scusa di aiutarli, in pratica li emarginò ( e Garibaldi fini a Caprera) : propaganda e falsità che comunemente viene definita grande abilita politica. Ma il complottismo sarebbe pensare che il regno di Napoli sarebbe caduto perché i generali napoletani sarebbero stati corrotti dal denaro inglese: anche se la cosa fosse vera, sarebbe comunque un aspetto marginale.Così, Hitler comincio la II GM con la scusa di liberare  Danzica ( che infatti lo accolse con entusiasmo) ma con il fine evidente di dominare l’Europa, in particolare aprirsi il così detto  spazio vitale della Germania. Sarebbe complottismo però pensare la II GM sarebbe  nata dai fabbricanti di cannoni degli ambienti plutocratici e giudaici .

Il complottismo significa credere  che gli avvenimenti sarebbero mossi da intenzioni e fatti sconosciuti e non dalle cause storicamente  definibili. 

Sono cose diverse: nei primi casi la propaganda accompagna  una politica storicamente  ben rintracciabile ( unita con la monarchia per Cavour, conquista dello spazio vitale per Hitler, eliminare la minaccia dei terrorismo) mentre nei secondi gli avvenimenti avrebbero una causa del tutto nascosta. Si pensa che  una sparuta minoranza , anzi pochi individui , una spectra formata da capitalisti, generali, cardinali e altri malvagi muoverebbe il mondo intero

  A chi giova

Il complottismo fa soprattutto ricorso del “a chi giova” ritenendo  che le persone a cui giova una certa cosa ne siano anche gli autori occulti  Ma è una generalizzazione infondata. Molti fanno fortuna con i terremoti, ma questo non significa che sono essi a scatenare i terremoti; un  farmacista  guadagna di più quando ci sono ondate di influenza, ma non è che è lui a spargere le infezioni.

Cosi l’immigrazione clandestina porta vantaggi e guadagni a molti, ma questo non significa che siano essi a sospingere masse sterminate di disperati a lasciare le loro terre avite e cercare una vita migliore nel prospero Occidente.

E assurdo pensare  che padroni di aranceti si accordino di nascosto con ministri e militari per NON bloccare i barconi  o che dei costruttori, quatti quatti e zitti zitti, di nascosto,  con il favore delle  tenebre incontrino ministri  e leader di partito per indurli a NON  fare opera di prevenzione edilizia, in modo che quando vengono le catastrofi possano guadagnare ( nel caso poi ci guadagnerebbero molto di più  con la prevenzione)

 La fortuna del complottismo nasce dal fatto che poiché si tratta di fatti nascosti,  per definizione non sono nemmeno confutabili.  Si può discutere all’infinito con un complottista  in modo inconcludente  perché, comunque, il fatto che non ci siano prove viene  interpretato come la dimostrazione della bravura dei complottisti: stranamente la mancanza di prove rafforza la convinzione del complotto.  ll rigetto del complottismo va fatto su un piano logico e storiografico.

Osserverei in conclusione,  che se un’organizzazione ( qualunque essa sia ) fosse riuscita a governare il mondo, sarebbe una cosa splendida perché avremmo raggiunto il governo del mondo Purtroppo, non è cosi e il mondo continua ad essere scosso da conflitti, rivalità, violenze, guerre e disastri umanitari senza fine. Se i potenti del mondo fossero associati in qualche modo, i conflitti sarebbero risolti.