di Giuseppe Ardizzone
Martin e i suoi amici Tommy, Nicolaj e Peter, tutti insegnanti nello stesso istituto, vivono un momento difficile della loro esistenza . Sono nell’età di mezzo, quella in cui non si è più giovani ma neanche anziani , gli impegni di lavoro e di vita sono tanti e in molti casi si è perso l’entusiasmo e la voglia di fare le cose . Non ci si sente più apprezzati e compresi sia in famiglia che sul lavoro e si finisce per assumere dei comportamenti che, di fatto, avvalorano i giudizi negativi di cui si è oggetto.
Nel corso di un incontro serale, questi amici ragionano insieme sulla teoria del norvegese Finn Skårderud che afferma la necessità di bere regolarmente ogni giorno, per supplire alla carenza di alcol che l’uomo si porta fin dalla nascita. Da quel momento, i quattro amici provano a verificare questa teoria bevendo una modesta quota di alcool regolarmente e ottenendo un miglioramento generale del proprio comportamento e delle relazioni sociali. Successivamente, i loro comportamenti perdono di linearità e si differenziano. C’è chi propone di aumentare la dose di alcool per osservarne le conseguenze , chi cerca di limitarsi, chi si trova ad eccedere compromettendo il proprio ruolo sociale.

Nel film “ Un altro giro (Druk) diretto dal regista danese Thomas Vinterberg si tocca costantemente il tema del bere , dell’alcool e del suo possibile abuso evitando, tuttavia, la sua demonizzazione per rivendicare invece la possibilità di usufruire di questo piacere in maniera consapevole , sapendo gestirne anche l’eventuale abuso in una chiave di libertà personale e di assunzione di responsabilità delle proprie scelte.
Vinterberg ci mostra nel film come la gestione dell’insicurezza e dell’ansia siano un aspetto costante della vita così come il desiderio del piacere, della libertà, delle scelte esistenziali e dei valori che ci permettono di superare la disperazione. Viene inoltre manifestamente espresso un richiamo culturale al pensiero del grande filosofo danese Kierkegaard ed al suo esistenzialismo.
Allo stesso tempo l’aspetto che il film mi sembra sottolineare è quello della fondamentale importanza del senso dell’amicizia fra le persone , il sostegno nei confronti di chi è momentaneamente in difficoltà o si trova in una situazione di stallo a causa della propria insicurezza ed ansia .Vi è un invito a viverla senza paura e con fiducia nella possibilità di superarla, anche aiutandosi o facendosi aiutare.
Le scene più belle del film sono, infatti, forse quelle dell’affetto e della stima che le persone, che hanno ricevuto sostegno in una situazione di difficoltà, dimostrano verso chi è stato loro vicino. Insieme a queste, sono molto belle anche quelle in cui si descrive la forza liberatoria della gioia di chi si lascia andare alla bellezza della vita, buttando alle spalle timori, ansie ed insicurezza.
Notevole è a questo proposito l’interpretazione di Mads Mikkelsen, nel ruolo del protagonista Martin, che riesce a dare al suo personaggio credibilità sia rispetto al travaglio che lo affligge, sia liberandosi poi stupendamente in una frenetica scena di ballo.
“Another Round ( Druk)” ha avuto un elevato indice di gradimento di critica e di pubblico ed ha ricevuto l’ Oscar 2021 per il miglior film in lingua straniera .