di Claudio Bazzocchi
Ciò detto, Renzi è di destra e per moltissimi altri motivi. Ma di Renzi, come forse saprete, non me ne frega niente.
Io trovo problematico che un articolo di legge – l’art. 1 del disegno di legge Zan – stabilisca cosa sia sesso, genere e identità di genere. Si tratta di questioni fondamentali per la convivenza sociale dalla notte dei tempi, come l’antropologia culturale e la psicanalisi ci insegnano. Sono definizioni che non vanno da sé e sono dibattute nelle scienze sociali.
Mi lascia davvero allibito il fatto che una delle questioni fondamentali della convivenza umana possa essere codificata in una legge senza che vi sia stato alcun dibattito, senza che anche in questi giorni se ne parli sui giornali, nei talk show ecc… Filosofi, antropologi, psicanalisti e sociologi si interrogano su questi temi e non si dividono in oscurantisti e libertari quando parlano di queste cose. Discutono, certamente confliggono, ma non si accusano di omofobia né tantomeno di essere contro i Lumi o i fondamentali diritti umani. E il dibattito è apertissimo, persino all’interno dei movimenti omosessuali.
È certamente giusto approntare una legge che segnali che assieme alle tradizionali forme di discriminazione dobbiamo contare anche quelle circa l’orientamento sessuale. È invece allo stesso tempo più problematico, e meritevole di ben più ampio dibattito, inserire una definizione di sesso, genere e identità di genere che lasci intendere che il “reale” non esista, che anche i limiti del corpo umano possano essere superati, addirittura tramite legge dello Stato. Ed è certamente problematico che nelle scuole – art. 7 – si debba insegnare che il limite del reale, ciò che ci rende davvero umani perché mai completamente saturabili nel nostro desiderio e quindi sempre in tensione intellettuale e spirituale in quanto limitati, non esista, sia solo un impiccio biologico di cui potersi liberare tranquillamente. Sarebbe ben strano insegnarlo nelle scuole, dove invece si impara la storia dell’umano di fronte al limite e alla sua elaborazione.
Chiedere di modificare l’art. 1 e l’art. 7 del DDL Zan non significa essere di destra o oscurantisti e nemmeno, certamente, omofobi. Significa avere a cuore le sorti dell’umano e dell’idea di limite. Ecco, l’idea che nella vita dell’uomo non debba esserci alcun limite, quella sì è di destra ed è uno dei fondamenti dell’egemonia neoliberale.