di Giuseppe Ardizzone
Il film costituisce l’adattamento cinematografico del racconto omonimo di Haruki Murakami, contenuto nella raccolta di sette racconti “Uomini senza donne “ (2014) . Le storie hanno un unico filo conduttore: l’amore (spesso non ricambiato) che provano gli uomini verso delle donne e senza le quali si sentono perduti.
Diretto da Ryusuke Hamaguchi , che ne ha curato anche la sceneggiatura insieme a Takamasa Oe, il racconto ci mostra l’importanza dell’incontro fra la solitudine dei protagonisti, frutto di un passato complesso e doloroso.
Quando, attraverso la reciproca conoscenza, essi inizieranno un viaggio nel proprio passato, accettando di mettersi in gioco e rivivendo i momenti dolorosi ed i sensi di colpa che li hanno segnati profondamente, impareranno a conoscere meglio se stessi e porranno le basi per il superamento del proprio isolamento.
L’automobile di Kafuku, guidata dalla giovane Misaki Watari, diventa il luogo magico in cui gradatamente tutto questo comincia a realizzarsi: con gli sguardi furtivi fra i due , con il registratore che legge dei brani dello “ Zio Vanja “ di Checov che Kafuku deve portare in scena, con lo scambio dei ricordi e delle riflessioni che costruirà un rapporto inatteso e profondo.
Sono spesso i silenzi, pieni di significato, fra i protagonisti a segnare la storia e guidare l’attenzione dello spettatore.
La visione del film è interessante anche per la sua ambientazione nella società giapponese e ci mostra come l’impetuosità dei sentimenti sia vissuta dai personaggi in maniera esternamente controllata e con l’assunzione di comportamenti il più possibile formalmente corretti e quasi asettici. Tutto questo senza poter evitare l’esplosione improvvisa della violenza o della passione.
Molto valida l’interpretazione degli attori principali fra cui segnaliamo Hidetoshi Nishijima nel ruolo del protagonista Yusuke Kafuku , Reika Kirishima in quello della moglie Oto, Toko Miura in quello di Misaki Watari , la guidatrice della Car di Kafuku e Masaki Okada in quello di Kōji Takatsuki, il giovane attore che innescherà con alcune rivelazioni sul significato di un racconto scritto dalla moglie Oto di Kafuku , il suo percorso d’introspezione.
Il film “ Drive my car” (2021) è stato presentato in concorso al 74° Festival di Cannes dove ha vinto “Le Prix du scénario” assegnato per la migliore sceneggiatura. Successivamente ha ottenuto il Golden Globe 2022 per il miglior film in lingua straniera ed è attualmente candidato agli Oscar 2022 per il miglior film, per il miglior regista , la migliore sceneggiatura non originale e per il miglior film internazionale.
