di Fabio Colasanti
Ha ottenuto ben poco a fronte di un prezzo altissimo, per la Russia e per il resto del mondo.
Vladimir Putin è riuscito a ricompattare Nato e Unione europea. C’è un accordo su delle sanzioni molto forti (compresa l’esclusione dal sistema dei pagamenti Swift) e anche su degli aiuti militari all’Ucraina (molto tardivi). Perfino Viktor Orban ha condannato fermamente l’aggressione russa e ha dichiarato la sua solidarietà con la risposta UE.
Nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la Cina non ha appoggiato il veto russo, ma si è astenuta. In passato aveva riaffermato l’inviolabilità dei confini nazionali. Il Kazakistan si è rifiutato di fornire truppe per l’invasione dell’Ucraina come la Russia aveva chiesto.
Putin si trova a dipendere sempre di più dalla Cina in un rapporto di forze sempre più squilibrato. Per utilizzare una bella espressione di Romano Prodi, “La Cina cresce di una Russia all’anno”, la crescita del PIL cinese da un anno all’altro è grosso modo equivalente al PIL russo di un anno. Nel 2021, il livello del PIL cinese è stato quasi nove volte quello del PIL russo.
In Italia tutte le forze politiche condannano fortemente l’azione russa. Le rare eccezioni – i pochi che sui social networks ripetono stancamente gli argomenti della propaganda russa – sono veramente poco significative.
Putin è sempre più isolato. Sembra addirittura che abbia esautorato il ministro degli esteri Lavrov. Abbiamo visto in televisione come ha redarguito il capo dei servizi segreti che proponeva una linea leggermente diversa. Questa guerra è la guerra di Putin, non del governo o del popolo russo. Putin sembra essere andato al di là di ogni decisione razionale.
Come sempre in tutti i fatti storici, ci sono delle responsabilità da tutti i lati. Perfino la seconda guerra mondiale lanciata da Adolf Hitler trova alcune spiegazioni nell’iniquità dei Trattati di Versailles. Ma oggi il giudizio storico è chiaro: la responsabilità della seconda guerra mondiale è al 95 per cento di Hitler.
Le cose stanno in maniera simile per l’aggressione lanciata da Putin. Si possono identificare vari errori commessi dai paesi occidentali negli anni novanta, ma la responsabilità per una nuova guerra vera in Europa (a oltre 75 anni dalla fine della precedente) è almeno al 90 per cento di Vladimir Putin.
Le immagini che ci vengono dall’Ucraina sono tragiche. Mostrano il costo della follia del dirigente russo. Ci sono già almeno varie centinaia di vittime. Le cifre effettive saranno conosciute solo tra qualche tempo. Abbiamo immagini di distruzioni di edifici civili e immagini di distruzioni di mezzi militari. Le Nazioni Unite stimano che circa 150mila persone siano già fuggite nei quattro paesi UE confinanti
Le immagini delle persone che a Mosca vengono arrestate mentre depositano mazzi di fiori davanti all’ambasciata ucraina ci ricordano quanto poca democrazia ci sia in quel paese. In tutto il mondo ci sono dimostrazioni di fronte alle ambasciate russe. Ci sono minacce di censura per le pubblicazioni che parlino di “invasione” dell’Ucraina invece dell’espressione “operazione militare speciale” scelta dal Cremlino.
Il costo dell’aggressione si sta rivelando più alto del previsto. Stasera il TG2 ha affermato che la Russia – ripeto la Russia – starebbe richiamando i riservisti. Non c’è stata la vittoria lampo prevista. Gli ucraini hanno deciso di resistere. La campagna d’Ucraina costerà la vita a molti giovani russi (così come è successo nelle guerre in Cecenia e in Georgia). Sembra che i russi abbiano difficoltà a rifornire le loro truppe nelle posizioni più avanzate.
Spero che l’Unione europea lanci un sostanzioso programma di aiuti finanziari per i quattro paesi in cui si stanno riversando i profughi ucraini. Bisognerà lanciare programmi di aiuto anche per i milioni di persone che soffrono all’interno del paese. Speriamo che i russi permettano alle ONG di portare aiuti umanitari, ma la cosa è lungi dall’essere sicura.
La politica estera in Europa non sarà più la stessa dopo questa aggressione. I rapporti con la Russia saranno gelidi per decenni. Putin ha inevitabilmente perso il fascino che aveva finora esercitato sui leader sovranisti di molti paesi. Tutti si rendono conto che essere associati a Putin in qualsiasi maniera fa perdere voti.
La Russia viene esclusa da tutte le manifestazioni internazionali. La Russia viene esclusa dalle manifestazioni sportive e i concerti di artisti russi vengono cancellati. La Russia è stata esclusa perfino dal Gran Premio Eurovisione della Canzone. Molti paesi hanno chiuso il loro spazio aereo alle compagnie russe. Il paese sta diventando uno stato paria.
Se la Russia fosse un paese democratico l’aggressione non ci sarebbe stata o, se fosse comunque avvenuta, Vladimir Putin sarebbe ora obbligato a dimettersi. Speriamo che gli oligarchi (visto che l’opinione pubblica non ha la possibilità di farsi sentire) si organizzino per deporre questa persona che sembra aver perso il contatto con la realtà.
