di Fabio Colasanti

La BBC ha sollevato il problema e mostrato due interviste dall’Ucraina.   Una era con una signora che aveva telefonato a sua sorella in Russia e l’altra con un giovane che aveva chiamato suo padre, anche lui in Russia.   Entrambi hanno raccontato dell’incredulità dei loro parenti nei confronti di quello che stavano spiegando.   La signora aveva rimproverato la sorella per non averla ancora chiamata con tutto quello che stava succedendo in Ucraina.   La risposta era stata un incredibile “Ma da voi è tutto calmo, ci sono solo delle truppe di pace nel Donbass” !  

In effetti i nostri media ci hanno già raccontato che la televisione russa mostra regolarmente immagini di soldati russi che in grandi capannoni riempiono sacchi con generi alimentari e atri beni di prima necessità che verrebbero portati nel Donbass.   Anche il giovane ha spiegato il tempo che gli era stato necessario per spiegare al padre cosa stia effettivamente succedendo.

La televisione francese, TF1, ha intervistato un giovane francese che era per lavoro in Russia e che è rientrato rocambolescamente in Francia.   Per sua fortuna era riuscito a comprare un biglietto via Dubai immediatamente prima del blocco delle carte di credito.   I biglietti erano poi diventati quasi introvabili ed erano raddoppiati di prezzo.  Si è comunque trovato anche lui a non poter pagare il conto in un ristorante quando le carte di credito si sono bloccate.   Ha poi potuto raggiungere l’aeroporto solo grazie ai rubli di un collega russo.

Questo giovane francese sosteneva che la grande maggioranza della popolazione russa è povera, poco istruita e crede all’informazione governativa.    Parte di questa popolazione è anche quasi contenta del fatto che la Russia faccia parlare di sé a livello internazionale Ricordo che la tremenda chiesa ortodossa russa sostiene l’invasione dell’Ucraina.   Il patriarca Cirillo avrebbe detto che la guerra sarebbe giusta perché è contro chi sostiene i gay.   Per la persona intervistata da TF1, le sanzioni economiche non saranno avvertite in maniera chiara da questa parte della popolazione che avrà l’impressione di continuare a vivere in un paese con le difficoltà dovute alla bassa crescita (0.8 per cento all’anno per la media tra il 2014 ed il 2021).

Ma per il francese la popolazione istruita russa sa bene cosa sta succedendo.   Ma al tempo stesso non ha il coraggio di esprimersi vista la durezza della repressione.

È triste costatare come di fronte a questa situazione ci siano sui social networks degli ingenui che sostengono che, in termini di democrazia, non ci sia una grande differenza tra la Russia e l’Italia.   Nel Democracy Index, il nostro paese è attorno al 30 posto (“democrazia con grosse pecche”, “Flawed democracy”).    Ma la Russia, anche prima delle ultime misure, era attorno al 120° posto !   Che visione ideologizzata della realtà si deve avere per negare una realtà assolutamente ovvia.  

Su Quora, una signora pro-Putin, mi ha risposto di essere contro “il sistema democratico”.    I filo-Putin sono soprattutto tra le persone di destra che non credono nella democrazia (come la mia signora) con in più una piccola minoranza di persone di estrema sinistra che fa dei distinguo senza molto senso per anti-americanismo viscerale (non possono certo dire nulla di positivo a favore di Putin che è quanto di più lontano si possa immaginare dai valori dei progressisti).