di Giovanni De Sio Cesari

Un pò dappertutto sui mass media si parla di una nuova guerra fredda  fra Occidente e Russia e Cina. Si parla, addirittura, di una nuova cortina di ferro, ma a me  non sembra   che sulla spinta della guerra in  Ucraina ci debbano essere  scontri fra grandi potenze:  a mio parere non ci sarebbero le  motivazioni, gli scenari, le opportunità stesse perché si rinnovi ancora una volta uno scontro globale  come quello che ci fu  tra comunismo e capitalismo ( mondo libero, se preferite).

Alcuni  ( fra cui Mario Arpino: https://formiche.net/2022/02/ucraina-lancette-putin )  rispolverano  le teorie di  Harfold Mackinder che, sulla suggestione della guerra Russo Giapponese del 1904, elaborò una teoria secondo la quale   chi possiede  il centro dell’Eurasia (Heartland: cuore della terra) domina il mondo intero, in  contrasto con chi domina il mare. Si riferiva all’espansionismo russo che allora minacciava il predominio inglese basato sulla padronanza dei mari.  Oggi avremmo il predominio russo- cinese in contrasto con gli USA, potenza navale che ha sostituito l’Inghilterra.

Ma in quel tempo la  Russia si espandeva nel M.O. conquistando la Transcaucasia, aveva conquistata tutta l’Asia centrale islamica e, attraverso l’ Afghanistan, minacciava il predominio inglese in India ( il grande gioco), tentava di espandersi in Cina donde la guerra con il Giappone (Manciuria, trattati ineguali) .I paesi europei si erano spartiti tutta l’Africa, buona parte dell’Asia e i loro eserciti percorrevano la Cina ad ogni pretesto.

Ma  il mondo in cui viviamo è radicalmente diverso da quello del 1904, perché nessuno più pensa di conquistare e annettersi altri paesi . l’Inghilterra del 900, nel suo impero (marittimo), aveva un terzo dell’umanità, la Russia aveva nel suo impero (terrestre)  tartari, popoli del M O ( armeni, georgiani ) popoli uralo-altaici e cercava di prendersi anche la Manciuria cinese.

A nessuno ora verrebbe in mente di annettersi la Manciuria o prendersi l’Uganda. Non perché siamo più buoni, ma perché ormai di diversa cultura , consapevoli della inanità di creare imperi.

E se  nessuno pensa di conquistare altre territori ,allora  quel mondo non esiste più.

Il centro di Belfer Center, di Harvard. va ancora più indietro, addirittura fino alla guerra del Peloponneso e parla della trappola di Tucidide : l’antico storico  avrebbe mostrato come anche se Atene e Sparta non volevano la guerra, tuttavia la guerra scoppiò lo stesso e desolò la Grecia intera; ma  il mondo attuale non è fatto come ai tempi di Tucidide (o se si preferisce al tempo dell’equilibrio europeo dal ‘500 a meta ‘900, ) in cui ogni città-stato cercava di espandersi a spese dei vicini.  Nel nostro mondo nessuno cerca di conquistare i territori dei vicini: la guerra in Ucraina è un’eccezione e non vedo che vantaggio possano avere i Russi nella conquista di territori devastati  dalla guerra.

Si può dire che  gli uomini sono sempre gli stessi: non siamo diversi dai nostri antenati cavernicoli armati di clava ( che poi non sono mai esistiti); tuttavia, anche se siamo sempre gli stessi, viviamo in un mondo diverso e ,poiché siamo animali sociali, agiamo diversamente secondo la cultura di appartenenza. Se mai ci trovassimo in un’ambiente di cavernicoli, agiremmo da cavernicoli e magari ci disputeremmo le donne a suon di clava ( che poi non è mai avvenuto).

Ottant’anni fa, in Italia, le folle festeggiavano la nascita dell’impero ( perfino gli antifascisti), i Giapponesi dopo la Manciuria volevano conquistare la Cina intera fra massacri e distruzioni, i Tedeschi volevano lo spazio vitale sterminando e/o asservendo gli slavi. Ora nessuno pensa di conquistare un pezzo di Africa: che ne faremmo? Se ci sono risorse è enormemente più economico comprarle che controllare un territorio. Nessuno pensa di prendersi il territorio dei confinanti, nessuno vuole uno spazio vitale .
Ci sono invece conflitti politici transnazionali. C’ è stato quello fra comunismo e capitalismo che è finito da una generazione, poi quello fra islamici radicali e moderati (diciamo cosi) che è debordato anche in Occidente (11 settembre) da cui interventi occidentali.
Sono conflitti fra concezioni diverse, cosi come nelle guerre di religione del ‘600 o della Rivoluzione Francese.
Ora fra Occidente e Cina e Russia di quale conflitto si parla? Innanzi tutto si esclude quello diretto militare per la presenza di armi nucleari. CI potrebbero essere guerre indirette come nella Guerra Fredda (tipo Vietnam) : non vedo dove e perché.
Possiamo parlare di contrasti economici ,cioè di concorrenza commerciale : ma è altra cosa. Essa è presente anche nell’ambito delle coalizioni e anche nell’ambito di una stessa nazione o citta o anche strada.

E vero che la Russia cerca di conquistare il Donbass, ma è un’eccezione, non viene vista dai Russi come una conquista territoriale, come Putin nel suo  famoso lungo articolo di due anni fa ha chiarito.

Oggi le guerre sono follie che capitano per errore . non perche vi siano piani studiati razionalmente.

I conflitti economici ( di concorrenze) non si risolvono con le guerre. Possiamo bloccare in ogni momento le esportazioni cinesi e non ci sarebbe nessuna guerra : se non lo facciamo sarà per nostra convenienza.
Se la Russia ci nega il gas nessuno pensa di occupare la Russia: rivolgersi ad altri fornitori è infinitamente più economico.
Mai nei millenni ci sono state così poche guerre, considerando il mondo nella sua globalità. Continuo a non vedere quale sarebbe l’oggetto del contendere, quali gli scenari di guerre indirette : il nostro mondo non è più quello di 80 anni fa.
Un pericolo potrebbe essere un  Biden e in genere la sinistra, che si mette in testa  di imporre i nostri valori occidentali in tutto il mondo, di esportare la democrazia; ma, mi pare un pericolo remoto : se non pigliamo il gas dal despota russo, lo chiediamo al dittatore egiziano o arabo.

Non siamo più nel tempo della politica di equilibrio fra potenze che ha caratterizzato l Europa e poi il mondo dall’inizio del ‘500 alla meta del ‘900. Nessuno minaccia l’America , in genere nessuno minaccia militarmente questo o quello nei confini. L’America e l’Occidente in generale sono troppo progrediti economicamente e tecnologicamente perché qualcuno, compresa Cina e Russia, possa attaccarle. Con la globalizzazione tutte le economie sono interconnesse. In particolare, il prodigioso sviluppo della Cina è dovuto soprattutto all’esportazione in Occidente. In caso di scontro le sanzioni sarebbero un disastro. In ogni caso, il tasso di sviluppo cinese è ormai dimezzato e la Cina resta un paese povero ( PIl pro capite: cinese 18, USA 59, Russia 28 ): non si vede come potrebbe minacciare l ‘America.

A mio parere, il problema delle guerre di oggi  è quasi sempre il nazionalismo. La guerra più disastrosa in questo momento (di cui nessuno parla) e il conflitto con gli Houti in Yemen. Questi sono sostanzialmente una setta islamica, lo zaydismo, che fa riferimento a un certo Iman al-Ḥusayn, che insorse contro gli omayyade me  nel 740 d.C. , fu sconfitto e ucciso: basta questo per scatenare una disastro umanitario.
E così Siria e Libano sono finiti nell’inferno delle guerre civili fra le etnie (costituite da sette religiose) E poi i guerriglieri Curdi in continua lotta con questo o quello e l’Iraq straziato dalle lotte fra sciiti e sunniti.

Io credo che la guerra in  Ucraina  sia dovuta  all’emergere, anche in Europa, di nazionalismi esasperati di cui noi occidentali non ci rendiamo conto.

Gli USA non hanno voluto considerare  la Russia come potenza mondiale, ma  al massimo come regionale: probabilmente avevano pure ragione ma non si sono resi conto che sarebbe stato  un trauma per il popolo russo perdere il ruolo mondiale dell’URSS; infatti, Putin ha giocato soprattutto su questo nascente nazionalismo fino a scontrarsi con quello nuovo dell’ Ucraina da cui la tragedia della guerra.

Credo che in Ucraina si stia ripetendo quello che avvenne in Jugoslavia, ma in una scala tanto più grande.
Dell’URSS si può dire tutto il male possibile e immaginabile e io lo dico spesso. Però una cosa aveva almeno raggiunto: mettere a tacere i nazionalismi. Ricordo che l’URSS nei suo 70 anni fu governata da russi (russofoni) solo per 10 anni , 30 da ucraini (Gorbaciov e Breznev) e 30 da Stalin della remota e medio orientale Georgia (numeri arrotondati). In Italia nessun sud tirolese o sloveno ha ricoperto cariche a livello nazionale.

Io penso che il conflitto ucraino sia il risultato di esasperati nazionalismi.
I casi della vita mi hanno portato 20 anni in Ucraina per aiuti umanitari e mantengo tuttora tanti contatti . Quello che mi colpì allora fu l’avversione  per i russi- comunisti, incolpati di ogni male. Se gli stipendi non vengono pagati, se le strade sono rotte, anche se piove fuori stagione pare che la colpa sia loro.
Parlano dei milioni morti per fame ai tempi di Stalin come un atto deliberato (Holimodore significa “uccisi” con fame ) favoleggiano che il Donbass è abitato da russi perché gli ucraini furono sterminati . Ignorano la loro stessa storia sostituita da fatti leggendari. Nella mia esperienza ucraina io ho visto come questa idea dei russi brutti e cattivi sia radicata ( come l’anti-americanismo in certe nostre frange ) e anche un altra cosa di cui non si parla: il disastro economico. L ucraina è il paese più povero d Europa, ha un PIL pro capite che è un terzo di quello russo e un tale disastro nasce a mio parere dal quello del Donbass, la parte più ricca e dinamica in rivolta dopo il manifestarsi del nazionalismo del Maidan.

 Non ho esperienze della Russia, ma credo che avvenga altrettanto nei confronti degli Occidentali, degenerati, aggressivi, guidati da lobby gay che minacciano la civiltà dei Russi. E quello in fondo che avalla perfino il patriarca della Chiesa Russa.
Noi occidentali ridiamo di fronte a queste sciocchezze; ma, nel passato, anche recente, ci abbiamo creduto e non è detto che non torneremo a crederci.

In Occidente, l’appoggio all’aggredita Ucraina è unanime, come è unanime la condanna netta dell’aggressione russa, anche se vi son poi diversi atteggiamenti ( o sfumature di atteggiamenti) sul da farsi in concreto. Abbiamo quindi l’impressione  che un tale giudizio  sia universale, ma questo non è vero.  La Cina, l’India, molti paesi che un tempo si definivano di terzo mondo prendono  posizioni diverse , non si associano alla condanna senza “se” e senza “ma” della Russia e va notato che  rappresentano  nettamente  la maggioranza della popolazione mondiale.

Esaminiamo quello della Cina  Questa sostanzialmente fa risalire la colpa di questa inaspettata tragedia, nè alla Russia nè all’Ucraina, ma sostanzialmente agli USA  che avrebbero  la sinistra intenzione di  usare il conflitto per una nuova Guerra Fredda. Gli USA  avrebbero  per molti anni soffiato sul fuoco  nella regione, aggiungendo benzina all’incendio. Secondo i cinesi, il fantasma della mentalità della Guerra Fredda perseguita ancora la Casa Bianca, Capitol Hill, il Pentagono e la Central Intelligence Agency. L’attuale crisi e la guerra nell’Europa orientale riflettono la crudeltà e la distorsione della potente forza dietro questa mentalità.

L’Ucraina, che doveva essere un ponte di comunicazione tra Oriente e Occidente, è stata gradualmente trasformata in un avamposto di confronto tra le grandi potenze. Nella loro arroganza post-1991, gli Stati Uniti hanno commesso due  errori: di credere di poter rifare il mondo nel proprio interesse e   trattare la Russia come una nazione sconfitta

 L’attuale situazione in Ucraina è una trappola creata dagli Stati Uniti dopo anni di mosse deliberate. Washington ha istigato la rivoluzione arancione e la rivoluzione di Maidan in Ucraina e ha portato la NATO a una situazione di sicurezza regionale gravemente squilibrata. La Russia è stata costretta a impegnarsi in un conflitto  progettato dagli Stati Uniti

Da un lato, gli Stati Uniti hanno continuamente fornito armi all’Ucraina, sacrificato gli interessi del popolo ucraino e minato la forza nazionale della Russia. D’altra parte, la Casa Bianca ha ingigantito il dilemma della sicurezza in Europa nel tentativo di rilanciare la NATO. Fondamentalmente, il conflitto russo-ucraino è la disastrosa conseguenza del perseguimento a lungo termine da parte di Washington della sua mentalità ed egemonia da Guerra Fredda.

Per i cinesi gli USA sono  riluttanti a vedere un’Europa unita, stabile e indipendente vogliono  i paesi europei, sul suo carro da guerra per servire gli scopi dell’egemonia degli Stati Uniti e per cercare guadagni privati. Dopo la fine della Guerra Fredda, i politici statunitensi hanno provato ogni mezzo per lasciare l’Europa in uno stallo geopolitico che è intrattabile mentre aggravano la dipendenza dell’Europa dall’America. L’Europa dipende dalla Russia per oltre il 40% del suo gas naturale. Nel 2021, le esportazioni di gas naturale della Russia verso l’Unione Europea (UE) sono state il 35,7% delle importazioni ed esportazioni totali della Russia, ma il commercio bilaterale è drammaticamente diminuito poiché i paesi dell’UE si sono uniti alle sanzioni contro la Russia, spingendo gradualmente il mondo in un abisso di confronto e divisione ancora una volta.

La Guerra Fredda non ha giovato a nessuno; tuttavia, i leader americani sono stati ossessionati dalla loro mentalità da Guerra Fredda, provocando ripetutamente crisi e guerre, mostrando indifferenza ai colloqui di pace e persino cercando di prolungare il conflitto. Gli Stati Uniti hanno completamente rivelato di essere un cospiratore della Guerra Fredda nel 21° secolo.

Particolarmente ci ha colpito un cartoon pubblicato sul Quotidiano del popolo  in cui,  con i versi di una canzoncina per bambini diffusa  in tutto il mondo, fanno un confronto fra la situazione dell’Ucraina e di Taiwan. Nel primo caso si tratterebbe  di scontro fra nazioni , ma, nel secondo, all’interno di una nazione perché Taiwan non è  uno stato ma sempre e comunque una provincia della Cina stessa. Tutto il discorso è pieno di inviti a  Zio Sam di tornare a casa ( go home, Uncle Sam)

A noi non sembra  che la responsabilità della guerra in Ucraina possa ricadere sugli USA e in genere sull’Occidente. In realtà, è facile notare che da 20 anni l’Ucraina chiede di entrare nella UE e cosi sostanzialmente nella NATO e gli Occidentali li hanno sempre respinti. Se l’avessero accettata, la guerra in Ucraina non ci sarebbe.  In questo senso, gli Ucraini dicono che  la responsabilità occidentale sarebbe cioè  l’opposto di quella indicata dai Cinesi : non una volontà di espandersi, ma una eccessiva cautela nel non provocare la reazione russa.

 Tuttavia, dobbiamo pure constatare che il mondo si sta avviando  verso una nuova guerra fredda: da una parte gli Occidentali e la NATO e dall’altra Russia e Cina, con tutti gli altri paesi , che si dispongono più o meno in un campo o in un altro. Purtroppo, paiono svanire  le illusioni di una era  di collaborazione   con cui si era chiuso il secolo precedente. Come allora, anche adesso, le posizioni di uno dei campi sono condivise da una minoranza presente nell’altro. In Occidente la sinistra antagonista ( e pure la destra antagonista) condividono posizioni dell’altra parte e anche in Cina e Russia  il dissenso condivide le posizioni  occidentali.

 Ci pare però che  la guerra fredda del secolo scorso aveva una sua ragione profonda e indiscutibile: lo scontro globale, fra il comunismo e il capitalismo.

 Non si capisce   però qual’è il motivo dello scontro ora. Come in fondo non si capisce perché due popoli fratelli, Ucraini e Russi, che hanno sempre convissuto nello stesso paese, ora  si scontrino in un modo così  totale  e drammatico. Parimenti,  non si capisce perché mai i buoni rapporti fra Occidentali, Russi e Cinesi e altri popoli  debbano cosi drammaticamente stravolgersi in conflitti.