di Manjula Apu
Il 26 luglio del 1958 esce il film capolavoro “ I soliti ignoti” diretto da Mario Monicelli.
Caposaldo della commedia italiana, un cast perfetto Vittorio Gassman, Totò, Marcello Mastroianni, Renato Salvatori, Carlo Pisacane, il mitico Capannelle, e ovviamente, Tiberio Murgia, che Monicelli scritturò dopo averlo visto lavare i piatti in una pizzeria romana e al quale affidò la parte del gelosissimo siciliano Ferribotte.
Dalla sceneggiatura alle musiche di Pietro Umiliani, che ricorse anche al jazz, genere ancora poco conosciuto in Italia, per accompagnare le scene del film, fino agli esilaranti dialoghi, con battute memorabili fatte in dialetti di tutta Italia, dal romano al milanese, passando per il siciliano e il bolognese di Capannelle (doppiato da Nico Pepe). Tutti personaggi esemplari che fanno un ritratto di una città e di un preciso ambiente sociale capace di dire molto di quegli anni di trasformazione economica e politica.
La pellicola vinse due Nastri d’Argento e ottenne una candidatura agli Oscar come miglior film straniero e altri premi: Vela d’oro al festival di Locarno, Conchiglia d’argento a San Sebastian e 3 Nastri d’argento (alla sceneggiatura, alla produzione di Franco Cristaldi e a Vittorio Gassman nel primo ruolo comico della carriera).
I soliti ignoti fu anche il primo film italiano di quella che diventerà una delle più grandi attrici del cinema italiano, cioè Claudia Cardinale.
Ben due i remake hollywoodiani, al film si ispirano direttamente anche Crackers (1984), regia di Louis Malle, e Welcome to Collinwood (2002), regia di Anthony e Joe Russo.
