di Giuseppe Ardizzone

Piacevole serata  all’Isola del cinema di Roma  con la visione in data Lunedi 25 luglio all’arena Lexus del film di esordio  alla regia dell’attrice Yasmine Trinca : “ Marcel”.

Il film  viene presentato all’interno della selezione di opere prime e seconde proposte dall’Isola del Cinema nella sezione “OPS! Premio Opera Prima e Seconda Lexus”.

Il concorso continuerà per tutto il periodo di apertura estiva del Festival dell’Isola del Cinema ed, alla fine,  vedrà la premiazione per la Migliore Opera Prima o Seconda Lexus in una serata speciale dedicata al Premio OPS a cura di una Giuria di Qualità.

Vi sarà anche un “ Premio del Pubblico”, grazie alla votazione  che viene richiesta gentilente   ogni sera  a chi ha visionato i film in concorso.

Un’altra bella iniziativa è costituita dal fatto  che ogni serata Ops è arricchita , a fine proiezione del film, da un dibattito moderato  da diversi rappresentanti del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – Gruppo Regione Lazio con la presenza  dei registi o degli attori del film  e con il possibile intervento del pubblico.

Quella dedicata a “Marcel” ha avuto la presenza della grande attrice italiana e neoregista Yasmine Trinca che ha gentilmente dialogato anche con il pubblico, rispondendo alle sue domande e raccontando le motivazioni e le diverse fasi della sua esperienza artistica. Presente fra il pubblico anche Valeria Golino che ha recitato una breve parte nel film.

Dopo molti anni di  un percorso artistico da attrice, Yasmine Trinca ha voluto provare l’emozione di guardare  le scene da un altro punto di vista  , avendo anche il compito di gestirle ed organizzarle.

La sua motivazione artistica è stata anche arricchita dal desiderio di raccontare uno dei temi centrali della sua vita personale che è stato quello di un difficile rapporto con la madre. Sviluppare questo tema,  in questa nuova esperienza artistica, le è sembrato un modo non solo per esprimere il suo vissuto ma anche  per offrirlo in una storia creata per il film come occasione di condivisione e riflessione collettiva con il  pubblico.

In collaborazione con  Francesca Manieri ( di cui abbiamo apprezzato il lavoro  in film come “Veloce come il vento”, “Smetto quando voglio” , “Il primo re” e “L’incredibile storia dell’Isola delle Rose”, tanto per citarne alcuni) , Yasmine Trinca ha così realizzato  “ Marcel”, in cui parla del difficile  rapporto fra una madre ed una figlia.

La storia  ha  la particolarità dell’assenza della figura maschile paterna , morta prematuramente, e di una madre  che viene rappresentata  lontana, non solo affettivamente ma anche fisicamente, dalla figlia preadolescente  perché abita in un’altra casa e si sposta spesso per il suo lavoro di artista di strada.

 Nel ruolo della madre troviamo una stupenda Alba Rohrwacher, che dà il meglio di sè  nella rappresentazione  delle esibizioni artistiche di strada realizzate insieme al suo grande amore attuale : il cagnolino “ Marcel”, che da il nome al film.

La protagonista , la giovane figlia interpretata con una bella sensibilità e  partecipazione emotiva da Maayane Conti ( italo francese alla sua prima interpretazione  e figlia di amici della Trinca), vive infatti con i nonni, genitori del defunto padre, interpretati da una coppia di eccezione, che rivediamo finalmente dopo diversi anni, composta da Giovanna Ralli e Umberto Orsini.

L’affetto dei nonni circonda la piccola Maayane e gli stessi non mancano di raccontarle continuamente  del padre , di quanto lo stesso fosse amato ed ammirato da tutti  e quanto lei gli somigli .

La giovane Maayane, tuttavia, sente fortemente l’assenza della madre con cui passa solo delle giornate e dei periodi saltuari e da cui si sente trascurata; anzi, ha la precisa sensazione di non essere neanche vista  da una madre che riversa tutto il suo affetto ed attenzione solo su quello stupido ed insopportabile cagnolino di “Marcel”.

Maayane sta imparando pure a suonare il sax per interessare la madre e poter partecipare come momento di attrazione ai suoi spettacoli di artista di strada;  ma, anche questa sua qualità passa inosservata rispetto all’attenzione per “ Marcel”.

Questa situazione non può continuare ed il punto di svolta del film vede il dolore della ragazzina trasformarsi in odio e successiva  uccisione  del cagnolino, approfittando del fatto che lo stesso era scappato e lei casualmente lo aveva ritrovato .

Per la madre , Marcel” è sempre in fuga e lei vive disperata  per la sua assenza, continuando a trascurare la figlia.

Il film scorre nella visione del pubblico come una successione di diversi episodi numerati ,ognuno dedicato ad un momento particolare della relazione tra le protagoniste, concettualmente idealizzato.

Arriva quindi il momento della verità, come condizione necessaria per lo sviluppo del rapporto fra madre e figlia, con la confessione della stessa alla madre di essere stata lei ad uccidere Marcel , dichiarandole contemporaneamente il suo odio per averla  sempre trascurata ed ignorata.

Inizia in questo modo la fase finale  della storia che  suggerisce come solo attraverso il momento della verità si possa tentare di ricostruire un rapporto percepito come inesistente.

In questo percorso vi sono due scene che colpiscono e che credo siano da sottolineare.

Nella prima il nonno ( Umberto Orsini) taciturno e giocatore di solitario di carte, sentendo la nipote parlare con fastidio dell’amore sviscerato della madre per  “Marcel”, la contraddice dicendo: “ Ma Marcel non è  suo,  era il cane di mio figlio, tuo padre”.

Questa frase inevitabilmente  costringe tutti noi a riflettere sul vero senso del grande amore della madre  per  “ Marcel”, il cagnolino del marito prematuramente scomparso.   

La seconda scena vede la madre, in uno dei rari momenti di amorevole dialogo con la figlia,  in cui le chiede se ricorda quella volta in cui erano insieme su di una spiaggia  nel cui cielo volavano decine e decine di aquiloni.” E’ stato il momento più bello della mia vita “ dice alla figlia, ma questa le risponde di non essere mai stata con lei su quella spiaggia.

Yasmine Trinca si mostra positiva nel suo film di esordio e ci racconta della possibilità di intraprendere sempre  un percorso positivo  che ci consenta di sperare nel miglioramento di un problema : in questo caso il rapporto fra madre figlia . Il film si conclude proprio su quella spiaggia  nel cui cielo volano decine e decine di aquiloni.

Successivamente  , all’interno del dibattito che  ha seguito la visione del film,  Yasmine Trinca ha precisato  che quella spiaggia  in cui la madre aveva dichiarato di aver vissuto il giorno più bello della sua vita , era quella dove era stata concepita la figlia.

“Marcel” è sicuramente un film interessante, che affronta con una sceneggiatura particolare questa storia ben diretta dall’esordiente  Yasmine Trinca .

Tra le partecipazioni  attoriali, oltre ai già citati , desideriamo segnalare  anche la presenza di Dario Cantarelli, Valentina Cervi, Giuseppe Cederna ed una breve apparizione di Paola Cortellesi.

Il film è stato presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2022.

Pubblicità