di Giuseppe Ardizzone

In questa campagna elettorale il PD deve parlare della questione climatica e della conversione energetica. Non basta solo rifarsi al PNRR e dichiararsi d’accordo .
Dobbiamo parlare a lungo della società e del mondo che desideriamo prefigurare. Dobbiamo parlare di cosa fare per il problema dell’acqua, del costo sempre più alto dell’energia e di come dare una profonda accelerazione alla conversione energetica verso le fonti rinnovabili ed il nucleare di ultima generazione.
Non possiamo non farci carico, a livello nazionale, del problema dei rifiuti e della catena del riciclo. Dobbiamo anche con forza parlare in maniera diversa sul tema dell’immigrazione e continuare a rivendicare la richiesta del salario minimo e di una migliore politica del lavoro .
Non possiamo non rivendicare , anche all’interno dell’area progressista , la necessità di una lotta senza quartiere alla criminalità organizzata e a tutti i comportamenti illegali.
E’ necessario, inoltre, uscire dalla genericità pericolosa ed inconcludente che rischia di far saltare il reale utilizzo dei fondi europei stanziati a favore del nostro paese sulla riconversione energetica.
L’utilizzo dei fondi è legato alla presentazione da parte del nostro paese di precisi piani industriali (dei business plan) che individuino un preciso piano di spesa , i tempi della realizzazione , una esposizione dettagliata dei risultati previsti. Non dimentichiamo che i finanziamenti europei verranno stanziati , per il buon ottanta per cento, a stato avanzamento lavori, in relazione alla relativa documentazione prodotta.
All’interno del PNRR Italia la percentuale di fondi destinata alla riconversione energetica sfiora i 100 MM di euro e mi sembra importante che nel dibattito pubblico politico e nei mezzi di comunicazione di massa sia dato adeguato spazio e rilievo ad una precisa informazione sullo stato dei lavori. Mi aspetterei un maggiore coinvolgimento non solo delle forze politiche, ma anche di Confindustria e delle organizzazioni sindacali .
Mi piacerebbe inotre che, così come è avvenuto per affrontare l’emergenza Covid , si procedesse con un adeguato coordinamento centrale dei vari progetti industriali che necessariamente coinvolgeranno le istituzioni politiche territoriali.
Se In campagna elettorale non si daranno risposte ai cittadini sulle questioni che abbiamo citato e sulla necessità di ricostruire un sistema di valori che prefiguri una nuova società capace di affrontare questi problemi in modo nuovo , fondato anche sulla giustizia sociale, non avremo l’appoggio delle persone che oggi si sentono lontane dalla politica .
La mia impressione è che si sia anche spezzato il circuito virtuoso della partecipazione politica del cittadino alla vita dei partiti. In tal modo, è difficile che le idee giuste vengano prodotte o si realizzi quella tanto desiderata ” intelligenza collettiva” .
IL web era ed è una grande opportunità di partecipazione e di riflessione purché sinergicamente unita ad incontri fisici sul territorio e sui luoghi di lavoro.
La storia del nostro circolo PD online ” Libertà è Partecipazione” è stata la fotografia di un tentativo, mai preso in seria considerazione dalla Direzione del partito. L’unica volta interessante è stata quando, dopo essere stati ricevuti da Guerini, lo stesso scrisse un documento sulla partecipazione nel web e sui circoli online in cui si apriva alla volontà di una maggiore riflessione della Direzione sul tema; ma, ricordo che Renzi (allora Segretario ) propose, invece, l’importanza di valorizzare figure di possibili ” influencer “, presenti nei social, pe farne veicoli della partecipazione.
A mio avviso, questa è stata un’ impostazione errata e fuorviante , che comunque non ha prodotto alcun risultato.
La forza d’impatto fra web e mobilitazione fisica in piazza è stata mostrata dal “Movimento delle sardine” che, tuttavia, nel momento dell’organizzazione del Movimento non è riuscito a costruire molto.
Credo che la nostra esperienza continui a poter essere utile e costruttiva .
Le riflessioni ed i documenti prodotti su questi temi dal Circolo PD online ” Libertà è partecipazione” , raccolti nel libro ” Storia di un’esperienza di partecipazione politica”, edito e presente sulla piattaforma Amazon Kindle sia in formato cartaceo che come ebook, potrebbe essere un utile momento di confronto e di riflessione per ricostruire il rapporto fra il PD e la sua gente.

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