di Giuseppe Ardizzone

Versione cinematografica dell’omonimo romanzo di Paolo Cognetti ( Premio Strega 2017) , il film , diretto e sceneggiato  da Felix Van Groeningen e  Charlotte Vandermeersch, ci parla  della storia di un’amicizia  fra i due protagonisti Pietro e Bruno  nata sin dal loro incontro da bambini in alta montagna, sulle Alpi.

Lo scenario della montagna non è solo un contorno ambientale,  ma vive profondamente nella storia, nel cuore e nella mente dei due bambini, che cresceranno e diventeranno uomini  sempre amandone la bellezza e la particolare dimensione del rapporto che si crea con essa.

Pietro è un ragazzino di città che ha conosciuto la montagna grazie alla passione del padre  per la stessa, mentre Bruno ha sempre vissuto in un piccolo e sperduto paesino di alta montagna  con un rapporto fisico e mentale profondo con quell’ambiente .

Ognuno dei due crescerà a suo modo  portando sempre nel cuore il bisogno di un rapporto con la montagna  e considererà quell’amicizia una parte importante della sua vita . Un punto di riferimento certo  e verso cui si sarà sempre disponibili ed attenti.

Ognuno cercherà  di vivere a modo suo quello che lo appassiona della vita facendo i conti con la propria educazione , gli affetti , i problemi del passato  e del presente.

Bruno si legherà sempre più alla sua montagna, ad una forma quasi isolata  e naturale di vita , mentre Pietro cercherà il senso della sua realtà e di se stesso andando a ricercare per il mondo la sua montagna e trovandola in altre otto montagne nel Nepal, nella catena dell’Himalaya, dove alla fine andrà a vivere  all’interno di un’esperienza anche d’impegno sociale.

Quelo che non smetterà mai di esistere, al di là delle scelte diverse di ognuno  che paradossalmente li uniscono  nel desiderio di  ricerca  e di scoperta di quello che è importante per loro, è il sentimento di amicizia .

Quel sentirsi  fratelli  di vita  pur se questa ci ha portati lontano migliaia di chilometri e su montagne diverse ma sempre pronti a lasciare tutto se l’altro ha bisogno di noi.

Anche quando l’altro potrà non esserci più, lo porteremo sempre nel cuore come compagno di vita a cui parlare in silenzio nel nostro cuore all’interno dello scenario sublime della montagna .

Alessandro Borghi e Luca Marinelli interpretano mirabilmente i personaggi di Bruno e Pietro  ed è un piacere ritrovarli insieme in un film  dopo tanti anni  da  quel “ Non essere cattivo “ ( 2015) dove furono diretti dal grande Claudio Caligari nel suo ultimo film prima della morte.

Accanto a loro   il sempre bravo Filippo Timi nel ruolo del padre di Pietro che con la sua passione per la montagna è stato in fondo colui che ha permesso l’incontro fra i due ragazzi ed il nascere della loro amicizia.

Bella la fotografia di Ruben Impens e gradevoli le musiche di Daniel Norgrern.

Il film è stato presentato in anteprima il 18 maggio 2022 in concorso al 75° Festival di Cannes dove ha vinto il premio della Giuria.

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