Non è abituale vedere sugli schermi cinematografici una pellicola italiana di genere thriller. Una vera e propria storia d’investigazione su di un delitto, con gli inevitabili colpi di scena.
E’ stato quindi con piacere ed una certa sorpresa che ho visto l’opera prima di Donato Carrisi , trasposizione cinematografica di uno dei suoi più noti romanzi: ” La ragazza nella nebbia”.
Carrisi è un buon autore e i suoi romanzi hanno un notevole successo di pubblico e di critica. Il suo libro ” Il suggeritore” è stato premio bancarella nel 2009 .
L’esordio come regista è sicuramente positivo. Pur beneficiando del fatto di essere già autore del soggetto, ha saputo trasporlo con un’adeguata sceneggiatura che, forse, solo nel finale doveva forse essere più didascalica e chiara.
L’ambientazione nella piccola comunità montana di Avechot è perfettamente funzionale alle atmosfere e all’ambientazione sociale della storia. Il cast è sicuramente importante , da Tony Servillo ad Alessio Boni a Jean Reno. Mi è piaciuta molto anche l’interpretazione di Lucrezia Guidone.
In un paese montano, avvolto dalla nebbia, la sedicenne Anna Lou dai lunghi capelli rossi , sparirà improvvisamente dopo essere uscita di casa per andare, come sempre, nei locali della Confraternita a cui appartengono gli stessi suoi genitori.
Quale sarà stata la sua fine?
Cosa sarà successo in quei trecento metri da casa in cui è sicuramente avvenuta la scomparsa della ragazza?
E’ l’ennesima vittima di un serial killer o lo strumento scelto dall’assassino per conseguire il suo ” scopo”?
Il male si annida anche in un piccolo centro di montagna e, alla fine, è il reale protagonista della storia. Quello che la rende interessante agli occhi dello spettatore e del vasto pubblico. Quello che richiama l’afflusso dei giornalisti e dei mass media, che ne spettacolarizzano le mosse.
“il peggior peccato del diavolo è la vanità” ci racconta, tuttavia, uno dei protagonisti del film: un professore d’italiano nel corso di una sua lezione in classe. Sarà questo che permetterà di sciogliere i nodi della matassa.
Come in ogni buona storia d’investigazione, da quelle firmate da Agata Christie o altri ancora, lo spettatore sarà condotto per mano, attraverso diversi indizi, verso il sospetto nei confronti di un personaggio. Contemporaneamente, tuttavia, gli saranno dati altri elementi da valutare per confermare quanto sospetta o per cambiare del tutto le sue convinzioni. Non mancheranno i colpi di scena, anche se non saranno mai gratuiti e fuorvianti. Un film interessante che tiene avvinto lo spettatore per tutta la sua durata.
Il male comunque, alla fine , sarà punito anche se forse per ottenere questo risultato se ne alimenterà ancora dell’altro.
Rieccomi! Di Agatha Chrstie ti consiglio caldamente il suo splendido “Parker Pyne indaga”: l’hai già letto?
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No non l’ho letto. Grazie per il suggerimento
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Colgo l’occasione per consigliarti anche quest’altro indimenticabile giallo: https://wwayne.wordpress.com/2013/10/27/l-ultimo-vero-bacio/. Grazie a te per la risposta! 🙂
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