di Giuseppe Ardizzone
Con il suo nuovo film “ Comedians”, Gabriele Salvatores torna, invece, al passato ,riproponendo il testo dell’omonimo dramma di Trevor Griffiths , già portato in scena a teatro nel 1985 con protagonisti dei giovani attori ancora poco conosciuti che sarebbero poi diventati delle vere e proprie celebrità come Paolo Rossi, Claudio Bisio e Silvio Orlando .
Il film è, tra l’altro, un parziale remake anche del primo lungometraggio dello stesso regista : “ Kamikazen -Ultima notte a Milano”, che aveva come soggetto ancora una volta il dramma di Griffiths.
Il periodo di pandemia, che stiamo affrontando, ha in qualche modo favorito la riflessione su noi stessi , sul nostro lavoro , sulle cose che riteniamo importanti e non c’è da stupirsi se Salvatores desideri ritornare di nuovo, utilizzando il testo del dramma di Griffiths, a porre alcune domande che sono centrali nel lavoro di un artista .
La commedia , la rappresentazione è un modo per consentire allo spettatore di prendere una pausa dai problemi della sua vita, distraendolo e facendolo sorridere, o è invece importante, partendo proprio con sincerità da quei problemi, cercare di osservarli e discuterli trovando un modo per comprenderli e superarli verso una nuova prospettiva di vita più soddisfacente ?
Ed ancora: quanto l’artista deve restare rigidamente fedele ai suoi principi e quanto può essere duttile e disponibile per ottenere un maggiore successo di pubblico e quindi anche economico?
Attorno a questi temi si era rotta tanti anni fa la collaborazione artistica fa i due “comedians” più anziani rappresentati da Eddie Barni ( Natalino Balasso ) che oggi tiene un corso di stand-up comedy a sei aspiranti attori ed il grande comico televisivo Bernardo Celli (Christian De Sica). A distanza di anni le loro posizioni ed i temi proposti hanno ancora modo di confrontarsi nei confronti dello spettacolo che i sei aspiranti attori comici porranno in scena in un club famoso a conclusione del loro percorso formativo. Quella sera , tuttavia, a giudicarli sarà proprio Bernardo Celli che ,inoltre ,offrirà al vincente un ingaggio nel suo celebre programma televisivo.
I sei aspiranti comici sono persone animate da un lato da una grande passione artistica e dall’altro letteralmente stufi del loro attuale lavoro.

I temi e le differenze di visione del dramma di Griffiths, per quelle persone, sono alternative da considerare e vivere drammaticamente in una serata in cui è in gioco il futuro della loro vita, che ognuno affronterà con le proprie caratteristiche caratteriali, le proprie convinzioni il proprio coraggio e la propria debolezza .
Fra di essi vi sono i fratelli Marri ( Ale e Franz), Samuele Verona ( Marco Bonadei), Giò Di Meo( Walter Leonardi), il giovane Giulio Zappa ( Giulio Pranno) e Michele Cacace ( Vincenzo Zampa), tutti molto bravi.
Un film che Salvatores ha mantenuto all’interno di un’ambientazione del tutto teatrale, circondato all’esterno da una pioggia scrosciante e torrenziale, quasi a raccontarci la difficoltà e la malinconia dell’esistere in cui i protagonisti sono immersi.
Ottima la qualità del suono e delle immagini.