di Giuseppe Ardizzone
A quasi due anni di distanza dalla rappresentazione in teatro della prima commedia di Maurizio De Giovanni , da noi tutti conosciuto ed apprezzato per i suoi romanzi gialli , ” Il silenzio Grande ” arriva nelle sale cinematografiche dopo essere stato presentato in anteprima alla mostra di Venezia nelle Giornate degli Autori. La regia è curata da Gassmann che ne ha realizzato anche la sceneggiatura insieme a Maurizio De Giovanni ed Andrea Ozza.
In questo film il rapporto familiare s’intreccia, all’interno del tempo trascorso, di quello presente e di quello atteso , insieme al luogo che ne ha visto lo scorrere: quella villa Primic , dimora di prestigio, dove hanno vissuto i nostri protagonisti . L’acquisto di quella casa aveva sancito il successo dell’attività di scrittore di Valerio Primic ( Massimiliano Gallo) e Villa Primic, per la moglie Rose( Margherita Buy), era diventato il nido dove aveva potuto far crescere i suoi figli e la sua vita, sopportando anche l’attitudine del marito a chiudersi nello studio, fra i suoi libri polverosi, per perdersi fra le immagini della sua fervida fantasia creativa. Ad aiutarla c’era stata sempre la cameriera Bettina ( Marina Confalone) splendida mediatrice fra tutte le componenti familiari e quasi un’emanazione della stessa villa Primic. Parlando di come era nata questa storia , nelle sue note di regia, Gassmann scrive : “«Quando in una pausa a pranzo con Maurizio parlammo de “Il silenzio grande” vidi l’idea nascere lì in pochi minuti. Ebbi subito la sensazione che, nelle sue mani, temi così importanti avrebbero avuto una evoluzione. Questa storia ha poi al suo interno grandissime sorprese, misteri che solo un grande scrittore di gialli come Maurizio De Giovanni avrebbe saputo maneggiare con questa abilità e che la rendono davvero un piccolo classico contemporaneo. Per rendere al meglio, il teatro necessita di attori che aderiscano in modo moderno ai personaggi e penso che Massimiliano Gallo, con il quale ho condiviso set e avventure cinematografiche, sia oggi uno degli attori italiani più efficaci e completi. Questo facciamo a teatro, o almeno ci sforziamo di fare, cerchiamo disperatamente la verità».
Quella casa : Villa Primic ha rappresentato tutto per i componenti della famiglia, ma ognuno si trova adesso a dover andare avanti e quella casa , a parere di Rose non è più adatta a loro. Deve essere venduta perché la situazione finanziaria è difficile e quello è forse il solo modo per risanarla e permettere l’avvio di una nuova attività che può dare un futuro ai suoi figli . Certe volte è necessario cambiare , rimettere in movimento le proprie abitudini e la stessa modalità con cui si vivono i rapporti più intimi per riuscire a dar loro una nuova vita. Valerio Primic è assolutamente contrario a tutto questo ed è sostanzialmente appoggiato nella sua visione dalla cameriera Bettina; tuttavia , nel corso della storia avrà l’opportunità di comprendere il silenzio che si era creato fra lui e la sua famiglia all’interno di quella casa e della sua immobilità. Capirà , a questo punto, le nuove possibilità connesse al possibile cambiamento . La casa, spesso, viene ad assumere la funzione di cassaforte delle nostre emozioni e dei rapporti con le persone che vi hanno vissuto; ma, in realtà, è solo nel nostro cuore che esse vivranno per sempre.
De Giovanni riesce a raccontarci questa storia con garbo e con la capacità di sorprenderci, così come ci ha abituati da lettori dei suoi romanzi. Gassmann ne fa una trasposizione cinematografica professionalmente accurata , regalandoci anche un piccolo cameo con la sua apparizione . Bella e profonda l’interpretazione di tutti protagonisti: da Massimiliano Gallo a Margherita Buy a Marina Confalone( Bettina), oltre che ai giovani Antonia Fotaras ( la figlia Adele Primic) ed Emanuele Linfatti ( il figlio Massimiliano Primic). Bravo anche Roberto De Francesco nel ruolo di Luca.
Un film bello ed interessante che ci aiuta a riflettere, costringendoci a modificare, nel corso della storia, il punto di vista con cui l’abbiamo osservata.