di Giovanni De Sio Cesari ( Pubblicato da Italianotizie)

L’elezione di Biden non riguarda  solo gli  USA, ma ha ripercussioni in tutto il mondo, perché la politica estera dell’unica super potenza rimasta sembra poter cambiare profondamente

Bisogna tener presente che in Europa i partiti di destra sono potenzialmente più propensi all’intervento anche militare e quelli di sinistra più pacifisti e rispettosi delle altrui sovranità; ma, in America, le cose vanno al contrario. Tradizionalmente, l’America si pone come custode della democrazia, diritti civili e simili e altrettanto tradizionalmente é isolazionista. Ora, accade che i repubblicani (destra diremmo noi) mettono l’accento  sul secondo punto (America first), mentre i democratici ( sinistra) mettono l’accento sui secondi (liberal, dicono loro) e quindi sono più sensibili al loro sostegno in tutto il mondo nella difesa della liberta, diritti umani, democrazia. Non per niente furono esponenti democratici a portare l’America alla Prima e alla Seconda Guerra Mondiale , all’intervento nel Vietnam . Non è  che gli USA intervengono solo per la liberta : hanno sostenuto anche regimi illiberali e dittatoriali, se convenienti per la loro politica e per i propri interessi, ma quella è la giustificazione ideologica .

La diversità sta nella concezione del ruolo nel mondo. Per i repubblicani tendenzialmente  America first significa solo interessi immediati americani; per i democratici  questi dipendono molto dall’assetto generale del mondo. Un mondo più democratico sarebbe molto più favorevole anche agli interessi americani , un mondo che negasse quei diritti sarebbe a lungo termine una minaccia anche per gli USA

Ora Trump, da repubblicano estremista, ha sempre dichiarato che non gli importava niente della libertà, diritti umani in tutto il mondo e quindi voleva ritirare l’intervento americano per le buone cause,  riservandolo solamente per eventuali interessi degli USA . Biden, invece abbastanza sbilanciato a sinistra, pare riprendere la politica a difesa della libertà e diritti.

Rispondono anche a  due elettorati diversi che  hanno diverse sensibilità ideologiche a livello anche internazionale.

Ad esempio, Trump si scontrava con la Cina per interessi economici ( dazi) e non gli importava niente di Hulguri, Hong Kong o dissidenti; mentre, Biden pare ,invece, riprendere quei temi e quindi si prospetta uno  scontro con Cina, Russia ecc. in quanto paesi illiberali.

Secondo Trump, perché mai gli americani dovrebbero sobbarcarsi tutto il peso della difesa dell’occidente e permettere la concorrenza dei cinesi e degli europei?

Era una cosa che aveva senso alla fine della guerra, quando tutto il mondo era in rovina tranne gli USA

 Trump certamente era inadeguato ma, nella sostanza, la sua politica forse  era più realistica: in realtà l’America e l’Occidente in generale forse non sono  più in grado d’intervenire per sostenere il proprio modello culturale in tutto il mondo.  


Non si sa cosa farà realmente   Biden; se si limiterà ad enunciazioni di principio oppure, effettivamente,  vorrà ribaltare la politica estera  di Trump.

Trump voleva diminuire la presenza americana nel mondo motivata da fattori ideologici (non per interessi concreti). Si veda ad esempio il ritiro dallo scacchiere MO per non essere coinvolto in “ridicoli conflitti tribali”.

Per Biden, invece, si tratta di tragedie umanitarie e si prospettano interventi  a favore di Navalny  in Russia, la democrazia a Hong Kong, i dissidenti e gli Uiguri in Cina, gli Houthi nello Yemen e in generale tutti quelli che nel mondo lottano per la democrazia, i diritti umani, magari per la parità dei sessi

Ovviamente , sostegno non significa guerra, tanto meno  a Cina o  Russia; tuttavia, il sostegno di sole parole non serve a niente: occorrono sanzioni, che portano a tensioni che sfociano a volte in conflitti locali.
Insomma si devono difendere questi principi nel mondo o non dobbiamo importarcene niente? i liberal ( noi diremmo sinistra) spesso sono in questa contraddizione: intervenire per i diritti e rischiare il conflitto o farci i fatti nostri e mantenere la pace. L’ideale sarebbe intervenire solo a parole, ma questo, in genere, equivale a non intervenire.

Ci sono alcuni segnali inquietanti come il passaggio di una nave da guerra nello stretto di Taiwan, che è perfettamente legale dal punto di vista del diritto internazionale, ma ha avuto un vago significato d’intimidazione  e minaccia per la Cina

Più preoccupante è la situazione in Birmania. Il colpo di stato militare sembra una scelta di  campo a favore della Cina:  sarebbe una cosa poco sopportabile  per la Cina un paese democratico ai confini e nel quale ha comunque grandi interessi. Cosa faranno gli americani in difesa della brutale soppressione della democrazia in Birmania  ? interverranno solo  con inutili  parole  o saranno per un intervento serio in difesa della democrazia  ? E  in caso di guerra civile,  ci saranno interventi più diretti a favore  dei seguaci di Aun San?

Un’ inversione di percorso più immediata la si vede nello Yemen: gli Houthi sono stati tolti dalla lista dei gruppi terroristici.

Nello Yemen, ai confini con la Arabia Saudita, c’è una catastrofe umanitaria generalmente ignorata in Occidente: gli Houthi, in realtà la setta zaydista vicina agli sciiti, sono in guerra con i sauditi, i maggiori sostenitori dei sunniti. Una guerra per noi incomprensibile ma che ha provocato un’immensità di disastri .

 il problema è che gli Houthi ( o  Zaydisti), malgrado le stragi e le rovine generali, non si arrendono e quindi pongono un problema umanitario (agli occidentali non agli arabi) e pertanto Biden minaccia l’embargo sulle armi ai sauditi.

Ora Trump, per motivi politici, si era strettamente alleato con i sauditi contro l’Iran sciita; ma, Biden pare voler sollevare la questione dei Zaydisti massacrati e perseguitati. Non che , in questo caso, si prospetti un intervento militare americano, ma solo alla fine dell’intervento militare saudita.

E’ un esempio di diversa politica che prende in maggiore considerazione le catastrofi umanitarie. Per l’idea dell’America first di Trump, se si vogliono massacrare sono affari loro; al limite, ci si guadagna vendendo armi.

Per l’idea dell’America custode nel mondo dei valori ,invece, gli USA debbono intervenire