di Maria Grazia Di Michele

Io li ho visti i colibrì, a L’ Avana, sull’ albero fiorito davanti alla nostra finestra, verdi, piccolissimi, indaffarati con quel becco elegante e lunghissimo, fermi in volo ( una tecnologia della natura misteriosa e affascinante).

Il colibrì a noi umani appare tenero, gentile, indifeso, onesto, serio… il colibrì è come i bambini, forti e determinati, magici nella loro ingenuità e semplicità.

A questo ho pensato mentre guardavo il film dell’Archibugi.

Il protagonista è un colibrì: la vita che lo sconquassa con il suo vortice di vicende lo trova sempre lì con le sue piccole ali ( il protagonista è Favino, fisicamente tutt’altro che un uccellino!!) a succhiare  per sé e per gli altri, soprattutto per le sue donne, la vita.

Non volendo fare riferimento al contenuto, voglio sottolineare l’elemento tecnico più evidente ( frutto di un montaggio perfetto): la storia dei personaggi è raccontata con un continuo flashback, un quasi ossessivo andare avanti e indietro nel tempo delle vite dei personaggi, dall’infanzia alla vecchiaia. (Straordinaria tra l’altro la somiglianza fisica tra Favino e il se tesso giovane).

Un piccolo difetto lo riscontro, invece, nel trucco che vede il protagonista anziano molto “invecchiato” e altri molto più “giovanili”: il personaggio interpretato da Moretti, per esempio, che rimane pressoché identico dopo una trentina di anni…

Tanto altro ci sarebbe da dire, ma di nuovo penso che ci vorrebbe un bel cineforum…

Comunque ho deciso che leggerò il libro da cui è tratto il film, anche perché sono curiosa di sapere se anche nel libro il racconto dei fatti è così magistralmente “contorto” o se, invece, ha un andamento più cronologico e lineare.

E credo che se un film fa venire voglia di leggere ( e viceversa) è segno che l’opera è veramente riuscita e stimolante!

Concludo dicendo che, in attesa di tornare ancora al cinema, vi auguro di incontrare anche voi, una volta nella vita, un uccellino che sembra magico, puro come un unicorno …

P.S. La foto è di un uccellino di legno, souvenir del mio viaggio a Cuba

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